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Rayja diventa Cuckold - Parte 1



di Membro VIP di Annunci69.it Rayja
02.11.2024    |    4.270    |    15 10.0
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Dai maschi non ero attratto..."

Per via della mancata nascita di una tanto desiderata bambina - sono nata invece io - fino ad una certa età i miei mi vestivano da femminuccia, con tanto di vestitino rosa e nastrini in tinta nel capelli. 
Fin da piccolo ero effeminato e dentro, più che un maschietto ero una ragazzina.
Non mi importava nulla del calcio o delle macchinine ed il ricordo che più adoro di quell'età è quello di mia zia che mi insegnava a ricamare …facevo dei delicati fiori variopinti.

A tredici anni mi sentivo talmente femmina che di nascosto, come la maggior parte di noi che ci travestiamo, indossavo la lingerie di mia mamma e mi masturbavo fino a fare scoppiare il mio promittente pisello.

Non mancò neppure qualche episodio di abuso, che servì solo a buttarmi nella confusione più grande, conducendomi alle classiche domande a cui a quell’età non si hanno le riposte: chi e cosa sono, maschio o femmina? Mi piacciono le donne, i maschi …oppure entrambi?

Allora non avevo le risposte, ma ciò che sapevo con assoluta certezza era che le emozioni più intense e sublimi della mia vita le provavo solo quando riuscivo ad indossare qualche capo femminile. 

Non parliamo poi dell’estasi quando, crescendo e più indipendente, iniziai a potermi vestire interamente da femmina, con tanto di trucco: fondo tinta, occhi, labbra, rossetto, smalto alle unghia e parrucca.
Era il vero Paradiso su questa terra!



Da adolescente iniziai a provare sentimenti nei confronti delle mie coetanee ed imparai a controllare, almeno in parte, i miei modi eccessivamente gentili e delicati e le mie movenze femminili. Pur apprezzando le mie cortese maniere, per via della mia eccessiva timidezza, non ebbi molto successo con le ragazze.
Dai maschi non ero attratto ...ancora. 

Mi interessava solo vestirmi da donna e vivere la intensa beatitudine che tale stato mi procurava.

Sono certissima che tu che mi leggi sai esattamente di cosa sto parlando!

Per fortuna, pur non bello, il mio viso, lontanissimo dall’essere femminile, mi ha aiutato a proteggere il mio segreto. Nessuno mai potrebbe sospettare che dentro questo guscio di nome Rayja vive una donna dalla fortissima carica sessuale, una sgualdrina disposta a tutto che a nessuno risponde mai con un “no” o un “basta”.

E già, c’è Rayja …a suo tempo ci arriveremo. 


Il mio aspetto fisico, normale, non ha mai tradito la mia vera indole nascosta. Da adulto sono sempre piaciuto alle donne come loro a me e la mia sessualità si è sviluppata lungo due binari paralleli. 
Ho amato delle donne, poche ma le ho amate veramente, ma sono più quelle che hanno amato me.

Mi sono sposato con una principessa di cui sono infinitamente innamorato, come lei lo è di me …al punto che oggi tra noi non esiste assolutamente segreto alcuno al mondo. 
Mia moglie di chiama Annette.ed abbiamo dei figli.


Annette è una donna davvero speciale. È molto bella, veramente affascinante. Alta 1.75, ha i cappelli scuri ed un bel viso dolce, degli occhi stupendi con uno sguardo ammiccante. Le sue labbra, dipinte nel Rinascimento, sono la perfezione assoluta.
Il suo corpo è stato assemblato con estrema cura, il suo seno è invitante ed i suoi capezzoli, non grandi, sono perfetti. Ha un culo da gran premio, la vita stretta ed i fianchi sinuosi, gambe slanciate ed una vagina rosa, delicata e stretta
…ma piuttosto larga per il mio ormai minuscolo pene. 

Annette è sexy senza essere volgare.
E’ un “angelo" e la chiamo così poche io mia moglie non la amo, bensì la venero.



La storia è lunga, troppo da raccontare qui, ma col passare degli anni, più prevaleva la parte femminile di me, che per tantissimo tempo era rimasta sepolta nella segretezza della mia mente ed il mio armadio, e meno mi sentivo uomo. 

Fu così che il mio pene, da quel capace strumento di piacere che era stato (faceva la sua dignitosa figura) si andò rimpicciolendo, diventando poco più grande di un grosso clitoride.
“Colui" che era stato in grado di donare piacere ad Annette, iniziò a non essere più capace di entrare dentro di lei. Non riuscivo più a farla godere e venire. 

iniziai sempre più spesso a sborrarmi fuori dalla sua vagina …godendo come una femmina, ma lasciando Annette a bocca asciutta.
Così non poteva funzionare a lungo.


L'imbarazzo era terribile e per diverso tempo Annette, per via del suo immenso amore verso di me, mi accettò ugualmente, così com'ero.
Naturalmente col tempo incominciò a stancarsi della mia incapacità di soddisfarla sessualmente ed iniziò a rifiutarsi a me, allontanandomi dal nostro letto ...non più nostro. 
Come darle torto?
“Tu non sei più un uomo al 100%. Dovrei iniziare a cercarmi un vero uomo capace di stimolarmi e farmi avere quegli intensi orgasmi di un tempo e di cui ho tanto bisogno”.
Non capivo se diceva sul serio o scherzosamente. Io ero confuso e mortificato. Cosa fare?
Pur non avendo più lo strumento per farlo, avevo voglia di fare all’amore con mia moglie. Questa voglia era debordante e non certo mi bastavano le pochissime volte in cui, dal lettino destinato agli ospiti nel mio studiolo dove ero confinato, mi accettava nel letto grande.

Fu li che di notte iniziai a navigare in internet e per distrarmi andavo sui siti porno.
Cominciai a guadare le foto ed i video e leggere le storie. Certi aspetti del sesso mi eccitavano da morire, per cui mi toccavo ed alla fine mi masturbavano.

Mentre mia moglie dormiva già da ore io stavo ancora a farmi delle lunghe seghe davanti a video di “dubbio gusto”, che mi procuravano emozioni e sensazioni fortissime e bellissime.

Il genere di storie ed i video che mi appassionavano maggiormente erano quelli che trattavano di uomini poco virili e spesso apertamente effeminati diventati Cuckold. 

Uomini che anche quando non lo erano nell'aspetto, nel loro animo erano segretamente tendenti al femminile e godevano intensamente quando venivano cornificati, sottomessi ed umiliati dalle loro donne, che andavano a letto con altri uomini, molto virili però!


Mezzi uomini, che desideravano a tal punto di essere umiliati, che per eccitarsi preferivano donare le proprie mogli ad altri, a maschi ben dotati. 
Parliamo di finocchi che per potere godere avevano bisogno di guardare mentre altri uomini veri, sfondavano le loro femmine …diventate non più loro!
In questi racconti che leggevo, il godimento supremo per una femminuccia, come io mi sentivo dentro il mio animo, era di essere costretta, per prima cosa, a vestirsi di delicata biancheria intima femminile ed a truccarsi davanti alla coppia. 

Oppure, ancora meglio, di essere vestita ed imbelletta da loro, il tutto naturalmente mentre insieme i due amanti la prendevano in giro, la deridevano per il suo aspetto di uomo volgare travestito da femmina.

Poi, una volta travestita, la brava checca, la donnicciola ormai schiavetta, veniva legata in un letto in una stanza vicina, da dove era costretta ad ascoltare i loro miagolii di godimento ed a torturarsi nell'umiliazione e nella vergogna.
Oppure veniva legata mani e piedi ad una sedia vicina al letto degli amanti e costretta a guardare mentre loro scopavano all'impazzata.

La vittima, sempre rigorosamente non in grado di toccarsi e masturbarsi, era quindi impossibilitata a porre fine alla propria tortura.
In quei racconti, in cui sempre più mi identificavo come la protagonista, tale estrema costrizione si rivelava essere una condizione che portava l'effeminato marito a godere ancora di più.
Più grande e crudele la umiliante punizione e ben maggiore l'eccitazione.

Poi, finito il copioso orgasmo dei perversi amanti scatenati. la serva, ormai slegata, era costretta da entrambi ad entrare nel gioco, ma sempre senza il permesso di toccarsi e godere. 

Per prima cosa doveva fare loro il bidet, pulendo tutto con la lingua e mandando giù ogni singola goccia di sperma rimasta sul pene e nella vagina.
Dopo aver inghiottito ogni liquido dei suoi padroni, veniva poi costretta a fare da donna per lo stallone, che ne abusava, tra il divertimento e la derisione della propria moglie, quella moglie che lui, ormai diventato una "lei", era incapace di soddisfare.

In tutto questo quadretto, nell'umiliare il marito, ormai ridotto a diventare una femmina, una vera puttanella totalmente schiavizzata, la moglie impazziva ancora di più dal piacere. 

In altre parole, la condizione di cornuto del proprio marito e tutto quello che ciò comportava, faceva incrementare il suo piacere, procurandole orgasmi multipli intensissimi, come mai li aveva conosciuti prima.

Ero terribilmente attratto dalle varie sfaccettature e degli intrighi di questi racconti erotici.
Essendo io interiormente di animo gentile e delicato (non avevo ancora percezione io stessa di quanto) col passare del tempo, man mano che le mie minuscole erezioni diventavano sempre più deboli e di breve durata, mi identificavo sempre di più con il povero maritino cornuto, con la femminuccia travestita che assisteva consenziente alle effusioni d’amore e di sesso della propria moglie con i suoi amanti di turno.

Insomma, la conclusione era che, sempre più convinto, prendevo coscienza del fatto che, ormai praticamente senza cazzo, volevo assumere il ruolo di cornuto. Volevo farlo non più solo nella fantasia bensì nella realtà di tutti i giorni.


Era terribile, ma col ripetere sempre più spesso da parte di Annette del suo bisogno e desiderio di un uomo dotato che la scopasse, iniziai a rendermi conto che non si trattava soltanto di battute giocose, ma che sotto quella sua voce scherzosa lei celava la verità.

Fu così che, lasciando da parte la finzione dei racconti, iniziai ad immaginare veramente mia moglie nelle braccia di un altro uomo e la cosa mi eccitava da pazzi. 

Non solo questo pensiero faceva indurire il mio piccolo membro, ma cominciavo a convincermi che trovare un maschio dotato da portare ad Annette avrebbe giovato al nostro matrimonio, rendendolo più rigoglioso.

Quando vi fantasticavo, immaginandomi travestita da femmina, non reggevo mai più di pochi minuti e subito dovevo masturbarmi. Mi eccitavo a tal punto che eruttavo subito il mio debole seme e, sebbene con sensi di colpa tremendi, andavo poi a dormire rimuginando nei sogni le stesse fantasie.

Un pensiero che ricorreva spesso nelle mie fantasie erotiche era quella di un bell'uomo, divenuto ormai amante fisso della mia Annette, il quale, con l’approvazione di lei e davanti a lei, si scopava pure me, tutta agghindata da troia. 
Naturalmente era mia moglie che mi rendeva sexy e desiderabile per lui, trasformandomi in una troia elegante, di alto livello.

Ecco dunque cosa desideravo essere: io volevo essere quella schiavetta che regalava la moglie ad un bull. Un toro da monta, il quale al finire del racconto sfondava il culo ancora vergine a lui, tra urla di dolore e miagolii di piacere.
Solo che non mi identificavo più soltanto nel racconto, desideravo intensamente che tutto ciò diventasse realtà.

Col passare del tempo, sviluppai infatti l’idea di concretizzare tutte queste mie fantasie. 


Anche se a volte avevamo parlato scherzosamente di cose di questo genere e qualche gioco erotico di scambio dei ruoli lo avevamo fatto, in verità, non sapevo però se la mia Annette fosse il tipo di donna che avrebbe accettato di vivere esperienze del genere. 


Una cosa era che in qualche occasione lei mi aveva costretto a vestirmi da donna e mi aveva truccato, per poi scoparmi lei, fingendo di essere l'uomo, ma tutt'altra cosa sarebbe stato accogliere un estraneo nel nostro letto!

Nonostante io non la soddisfacessi e lei non nascondeva che ne soffriva e che aveva il desiderio e l'esigenza di essere sessualmente appagata, avrebbe però accettato l'dea che io potessi trovare per lei un uomo eroticamente attivo?

Non parliamo poi di accennare all'idea che io, trasformata in donna, desideravo essere sottomessa da entrambi gli amanti, diventare la loro serva da umiliare, ed anche io amante di lui!

Come fare allora?
Pensai che per prima cosa dovevo trovare l'uomo giusto, magari con altre esperienze del genere alle spalle.
Uno che avrebbe saputo come agire con cautela.

Se non trovavo prima il maschio adatto per lei, era inutile muovere le acque accennando ad Annette, che magari mi avrebbe considerato un pervertito e mi avrebbe cacciato via, di certe possibili situazioni.



Furono queste le circostanze in cui sarebbe poi nata Rayja
…ma questa è un’altra storia, che presto seguirà!
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